Critiche
Giorgio Celiberti ha ricevuto numerosi elogi e critiche positive da parte di importanti critici d’arte italiani e internazionali. Tra coloro che hanno scritto recensioni o testi apprezzativi sulla sua opera, spiccano:
Giulio Carlo Argan
Uno dei più grandi critici e storici dell’arte italiani, Argan ha espresso ammirazione per la capacità di Celiberti di fondere memoria storica e sofferenza umana in un linguaggio artistico toccante ed evocativo. Il suo giudizio ha contribuito a consolidare la posizione di Celiberti nel panorama artistico italiano.
Vittorio Sgarbi
Celebre critico e personaggio televisivo italiano, Sgarbi ha più volte elogiato Celiberti, definendolo uno dei grandi interpreti dell’arte italiana, capace di trasformare il dolore della storia in un linguaggio visivo potente. Ha sottolineato la forza emotiva e la carica simbolica delle sue opere.
Tonino Guerra
Il noto poeta e sceneggiatore italiano ha scritto in modo molto apprezzativo su Celiberti, riconoscendo nella sua opera una sensibilità poetica unica che dialoga con la memoria collettiva e personale.
Enzo Di Martino
Critico d’arte che ha analizzato a fondo il lavoro di Celiberti, ha riconosciuto il valore delle sue opere e ha elogiato la sua costante riflessione sul tema della memoria e dell’esperienza umana, in particolare in riferimento agli orrori della Seconda Guerra Mondiale.
Giovanni Granzotto
Storico dell’arte e curatore di numerose mostre di Celiberti, Granzotto ha scritto in diverse occasioni elogiando l’artista per la sua capacità di rimanere autentico nel suo linguaggio espressivo, trovando un equilibrio tra lirismo e riflessione storica.
Flaminio Gualdoni
Critico e storico dell’arte, ha parlato positivamente dell’opera di Celiberti, riconoscendo la sua capacità di mantenere viva una dimensione fortemente umana e spirituale all’interno delle sue creazioni.
Questi critici hanno apprezzato soprattutto la profondità tematica delle opere di Celiberti, la sua sensibilità artistica e la capacità di trattare temi come la memoria e la sofferenza umana attraverso una combinazione di linguaggio visivo figurativo e simbolico.